Il paradosso si raggiunge con un soggetto che, nel 2020, percepisce un reddito di lavoro dipendente di 29.000 euro, importo che aumenta sino a 32.000 euro al 30 settembre 2021, data in cui si licenzia o viene licenziato. In questo caso contribuente può, sin dal 1° ottobre successivo, aprire partita Iva nel regime forfettario.
Immaginiamo di essere il consulente fiscale di un lavoratore dipendente con un buon reddito ma che, in questo 2021 ricco di incognite, viene licenziato o si dimette e inizia una nuova attività in proprio aprendo partita Iva. La prima domanda che ci pone il cliente sarà: posso rientrare nel regime forfettario e, in caso positivo, con l’aliquota del 5% o del 15% sul reddito determinato in base ai meccanismi propri di questo regime?
La risposta è, ad oggi, piuttosto complicata e tendenzialmente negativa…